Breve (e necessariamente parziale) cronistoria della Trave e del Sistema
REP®
Oltre 40 anni di successi sul mercato e sperimentazione tecnica per costruire
un marchio che è diventato sinonimo di qualità e garanzia nel campo dell’edilizia
e dell’ingegneria strutturale.
1967 - Ogni storia ha un inizio, ed anche la storia delle travi REP® non fa differenza. In questo caso specifico, l’inizio deve esser fatto risalire indietro nel tempo, a circa 40 anni fa, quando - alla fine dei favolosi anni 60 ed in pieno boom edilizio - venne depositato da parte dell’ingegner Salvatore Leone un primo brevetto di trave a struttura mista di tipo inglobato, l’antesignana di tutte le travi a marchio REP®. I Licenziatari che affiancarono l’ingegner Leone agli albori di questa impresa furono soltanto due, che si divisero l’Italia ribaltando il lavoro svolto il secolo precedente da Garibaldi: il nord era di pertinenza della SEP spa di Milano, mentre il centro-sud toccò alle Fornaci Patricelli di Pescara.
1968 – Iniziarono praticamente subito, ad opera della SEP ed in parallelo a quelle italiane, le prime realizzazioni estere: dapprima in Svizzera, ed in seguito, negli anni ’70 grazie all’impegno di altre aziende, anche in Arabia Saudita, Marocco, Francia, Spagna e Stati Uniti.
1970 – è l’anno del crack economico per il Gruppo Assomeccanica che, fallendo, trascina con sé anche la controllata SEP che deve essere perciò sostituita (in veste di licenziataria delle travi) dalle diverse società che per la SEP stessa erano agenti di zona (tra cui MAER, Cila-Valdadige, CSP ed altre). Il 1970 è anche l’anno in cui la trave del ’67 viene ufficialmente battezzata REP® (un nome che era già stato usato per un solaio in laterocemento sempre brevettato dall’ingegner Leone nel lontano 1956) che, oltre a ricordare per assonanza la scomparsa SEP, era anche l’acronimo delle tre principali caratteristiche che avevano ispirato la sua invenzione: una trave cioè che doveva essere soprattutto “Rapida, Economica e Pratica”.
1972 – Vengono depositati altri due brevetti, il 966-663 ed il 966-664, che si affiancano e perfezionano il primo. È grazie a queste due innovazioni che fu possibile raddoppiare le anime conformate a triangolo e aumentare i correnti superiori della trave così da consentire il superamento di alcuni limiti che il primo brevetto aveva evidenziato nell’utilizzo pratico, rispondendo in questo modo in maniera tecnica ed efficiente (una caratteristica che il Sistema REP® ha sempre mantenuto nel tempo) alle esigenze ed alle Problematiche evidenziate dagli utilizzatori e dal mercato. Questi tre brevetti, insieme, hanno rappresentato un vero punto miliare della storia dell’edilizia in Italia, tanto che, essendo di fatto scaduti, e benché si tratti di invenzioni tecnicamente datate di fatto superate da altri brevetti del Sistema REP®, vengono nondimeno tuttora prodotti in grandi quantità da tutte quelle aziende di emulatori delle travi REP® (a volte addirittura ex-concessionari) che ne intendono sfruttare vantaggi e popolarità. Sempre nel 1972 viene pubblicata a cura dell’ingegner Leone e dell’ingegner Pezzi la prima edizione delle “Norme di produzione” che Garantiscono gli altissimi standard di qualità nella produzione e nel calcolo di manufatti a marchio REP®.
1973/1982 – i chili prodotti sono ormai milioni, il numero di realizzazioni impressionante, il mercato ha reagito in maniera entusiastica alla novità offerta da queste travi semiprefabbricate che permettono di velocizzare i tempi di realizzazioni delle opere (Rapida), eliminando le casserature e le puntellature (Economica) e ottimizzare la cantierizzazione (Pratica). Anche l’ambiente universitario dimostra interesse per la novità, e si occupa di analizzare questo nuovo tipo di travi miste dedicando loro una serie di studi e ricerche che ottengono il risultato di tranquillizzare i tecnici rispetto ad un manufatto che, in quanto nuovo, non era oggetto di normativa.
Tra le pubblicazioni più interessanti sul tema delle travi REP®, quelle a firma di alcuni tra i più illustri professori delle facoltà di ingegneria italiane: Giangreco, Puhali, Giordano, Pozzati, Spadea o Amendola, con il contributo di organismi del livello del CNR, dell’MPI o del CIDECT (Comitée International pour le Developmente et l’Etude de la Construction Tubulaire). In questi anni lo stesso CIDECT pubblica un interessante studio sulle caratteristiche ed i vantaggi offerti sia dalle travi secondarie alfa che dal brevetto di pilastro tubolare metallico con aperture e mensole per l’alloggiamento delle travi (volto a migliorare l’ancoraggio tra travi e pilastro stesso) i quali, affiancati agli altri brevetti, hanno costituito di fatto le basi del moderno Sistema REP®.
1980 – Salvatore Leone e Paola Pezzi fondano la Edis srl, che diventa titolare dei brevetti che ompongono il marchio ed il Sistema REP®.
1982 – Nasce la prima Trave Disassata da impiegare in abbinamento ai pilastri tubolari, così chiamata perché lo spostamento del traliccio rispetto alla mezzeria del piatto permette di prolungare oltre il nodo i tralicci stessi eliminando di conseguenza le monconature e rendendo il sistema effettivamente misto anche in corrispondenza dell’appoggio sul pilastro. I vantaggi offerti (risparmio dell’acciaio dei monconi, facilità di posa, velocità di montaggio), assicurano anche a questa Trave lo stesso successo delle precedenti.
1986 – Quattro anni dopo viene proposta una nuova versione di Trave Disassata in grado di collegarsi anche ai pilastri in cemento armato, espandendo considerevolmente le possibilità di impiego di questa tecnologia.
1990 – Viene brevettato un traliccio in sostituzione dei monconi per tutte le situazioni in cui non sono previste o indicate le travi Disassate. Fine anni ’90 – Vengono proposte all’interno del Sistema REP® le prime travi componibili, denominate TR. Ideate per migliorare ulteriormente dal punto di vista tecnico la resa del manufatto all’interno del nodo, hanno anche il vantaggio di permettere una ottimizzazione dei processi di assemblaggio ed industrializzazione, che si traducono in un doppio vantaggio strutturale ed economico.
2000 – Per rendere l’intera struttura orizzontale di un fabbricato in reale autoportanza, estendendo uno dei principali ed interessanti vantaggi offerti dalle travi REP® a solai con grande luce, vengono brevettate ed inserite come elemento del sistema le Lastre REP® in autoportanza.
2002 – Oltre al Pilastro a traliccio ed al Pilastro tubolare metallico con inserito nodo strutturale antisismico per collegare le strutture orizzontali con quelle verticali in maniera più efficace, il 2002 è l’anno in cui il Sistema REP® si arricchisce anche del brevetto delle Capriate REP®, in modo che si possa ricavare un solaio aggiuntivo al di sotto della copertura.
2005 – Viene presentata la nuova release del Software di calcolo che è da sempre parte integrante del Sistema REP®. Anche questa nuova versione, così come tutte le precedenti a (cominciare dal primo pionieristico programma che già nel 1968 aveva previsto il calcolo di una struttura a telaio), è quanto di più aggiornato si possa proporre in termini informatici ed è prodotto in perfetta osservanza alle normative vigenti, per garantire agli utilizzatori del Sistema, un “pacchetto” completo di garanzie e qualità che soltanto il marchio REP® è in grado di offrire.
2008 – Viene fondata Rep International srl con il compito di promuovere la tecnologia del sistema REP® in paesi e mercati esteri.